L’INAIL ha recentemente pubblicato una relazione sulla sindrome delle apnee ostruttive del sonno, grave condizione, potenzialmente fatale, caratterizzata da episodi, brevi (>10 secondi) e ripetuti, di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il sonno, che portano a interruzione respiratoria del flusso aereo, parziale (ipopnea) o totale (apnea), intervallati dalla ripresa del respiro conseguente al risveglio. Questo comporta la riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, eccessivi sforzi dei muscoli toraco-addominali compiuti nel tentativo di superare l’ostruzione e microrisvegli cerebrali (arousal). La OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome si verifica in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi, anche se è più comune negli uomini, in età compresa tra i 40 e gli 80 anni, con un picco intorno ai 50 – 55 anni. Dati recenti stimano in Italia una prevalenza pari a 12.329.614 persone affette da OSAS moderata-grave (27% della popolazione adulta) con un rapporto uomo/donna di 3:1, e una prevalenza complessiva di oltre 24 milioni di persone di età compresa tra 15 – 74 anni con OSAS lieve e medio-grave (54% della popolazione adulta). Si stima che solo il 4% dei pazienti affetti da sindrome moderata-grave viene diagnosticata e solo il 2% trattata. leggi il testo completo
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