CARDIOLOGIA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la cardiologia riabilitativa (CR) come un processo multifattoriale attivo e dinamico. Tale processo ha il fine di favorire la stabilità clinica, di ridurre le disabilità conseguenti alla malattia, di sostenere il mantenimento e la ripresa di un ruolo attivo del paziente nella società. Ulteriore obiettivo è quello di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari, di migliorare la qualità della vita e di incidere complessivamente in modo positivo sulla sopravvivenza.
L’infarto acuto del miocardio colpisce persone spesso giovani, in maniera improvvisa e inattesa. Compito del medico è di ottimizzare il trattamento terapeutico al fine di consentire al paziente un valido ripristino dell’efficienza fisica e psicologica.
Le implicazioni psicologiche di un evento potenzialmente drammatico devono essere attentamente considerate dal cardiologo che da un lato deve informare e rassicurare il paziente su quanto gli è accaduto, dall’altro deve, rivedendo insieme a lui lo stile di vita. Valutati attentamente i fattori di rischio, con la convinta partecipazione del paziente, potrà così costruire un programma riabilitativo completo.
Allo stato attuale, si ritiene che l’efficacia di una riabilitazione cardiaca sia dovuta a un adeguato intervento clinico, a interventi psicologici e riabilitativi, e a un serio programma di esercizio fisico.
In una sezione specifica, saranno pubblicate le linee guida inerenti l’intero processo riabilitativo, nelle quali saranno evidenziati tutti i fattori d’interesse in particolare:
-Il contesto sanitario nazionale;
-Le componenti dell’intervento riabilitativo;
-Il programma di riabilitazione;
-I modelli organizzativi di riabilitazione cardiologica.